Calamitosus est animus futuri anxius
(Seneca)

martedì 21 agosto 2012

Per chi suona la campana-Ernest Hemingway

Com'erano adesso, ogni difesa era sparita tra loro. Dov'era stata stoffa ruvida tutto era adesso liscio, con una levigatezza e un'elasticità ferma e rotonda, e una lunga freschezza calda – fresco di fuori e caldo di dentro – lunga e lieve e strettamente allacciante, strettamente allacciata, solitaria, svuotante e che dava felicità; giovane e amante, ed ora tutto era liscio e ardente in una solitudine svuotante, stretta, angosciosa, e cosí grande che Robert Jordan sentí di non poterla sopportare piú. 

Morire era niente e El Sordo non aveva dentro di sé una visione chiara della morte né la temeva. Ma vivere era l'immagine di un campo di grano che ondeggia al vento sul fianco di una collina. Vivere era un falco nel cielo. Vivere era una giarra di terra piena d'acqua nella polvere della trebbiatura, col grano lanciato in aria e la pula che vola. Vivere era un cavallo tra le cosce e un fucile sotto una gamba e una collina e una valle e un fiume fiancheggiato d'alberi sulle rive, e l'estremo della valle e le colline al di là.


Se tu non mi ami, io ti amo abbastanza per tutti e due.

6 commenti:

  1. Questo non l'ho letto! Percaso lo hai in e-book?
    Di Hemingway ho letto solo Il vecchio e il mare.

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    1. No, ho il romanzo a casa...il vecchio ed il mare devo ancora leggerlo!
      Questo cmq è davvero bello...te lo consiglio! XD

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  2. gran bel libro, però amare per due funziona solo per poco breve intenso tempo, una unica intensa fiammata che brucia alta ma si estingue rapidamente

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    1. sì forse sì! cmq non riesco a visualizzare il tuo blog perchè sono minorenne.....XD

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Saper di esser letta è per me fonte di gioia!